Il Progetto MemO e il percorso espositivo “Argilla. Storie di vasi”
La nascita del Progetto MemO
Dal 2018 la professoressa Monica Salvadori del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Padova coordina il Progetto MemO, La memoria degli oggetti. Un approccio multidisciplinare per lo studio, la digitalizzazione e la valorizzazione della ceramica greca e magnogreca in Veneto, grazie al sostegno ricevuto nell’ambito del bando “Progetti di Eccellenza 2017” della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
I vasi prodotti in Grecia e Magna Grecia tra VI e IV secolo a.C. rappresentano una delle fonti più ricche e forse più complete per la comprensione della società ellenica e degli stretti rapporti tra questa e il mondo italico durante l’età classica. Il Veneto e, in particolare, le province di Padova e Rovigo si distinguono per la massiccia presenza di vasi greci e magnogreci, che trovano posto nelle maggiori collezioni museali.
Il Progetto MemO nasce proprio dalla consapevolezza del ruolo sociale e culturale che il patrimonio ceramico greco ha giocato e continua a giocare non solo nella storia dell’archeologia ma anche nella definizione dell’identità occidentale. Attraverso un approccio multidisciplinare, che coinvolge i dipartimenti di Diritto Privato e Critica del Diritto (DPCD), Geoscienze, Ingegneria Civile, Edile e Ambientale (ICEA), Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata (FiSPPA), questo progetto riconsidera il materiale presente in Veneto alla luce dell’avanzamento delle ricerche perseguite in diverse direzioni negli ultimi decenni.
Un progetto multidisciplinare
Grazie alla collaborazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso e al supporto di numerosi musei (Musei Civici agli Eremitani di Padova, Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte dell’Università di Padova, Museo Archeologico Nazionale di Adria, Museo Archeologico Nazionale di Venezia, Museo Nazionale Atestino, Museo di Torcello, Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo, Centro Archeologico Ambientale – Museo Civico di Legnago, Fondazione Miniscalchi-Erizzo, Museo Archeologico al Teatro romano di Verona, Museo Civico di Bassano del Grappa, Museo Villa Bassi Ratgheb di Abano Terme, Palazzo Fogazzaro – Comune di Schio), il Progetto MemO sta conducendo una campagna intensiva di documentazione (fotografica e 3D), studio e catalogazione online (tramite un database appositamente ideato) di tutti i manufatti ceramici conservati, oltre a una revisione delle modalità di valorizzazione e comunicazione di questo immenso patrimonio archeologico.
Questi sono stati alcuni dei temi affrontati durante il Convegno Internazionale Forma e immagine. Nuove prospettive di studio e valorizzazione della ceramica greca e magnogreca, di prossima pubblicazione per i tipi de Il Poligrafo Casa editrice.
Tutti questi processi, inoltre, hanno comportato la necessità di approfondire le tematiche connesse alle modalità di formazione delle collezioni pubbliche (museali) e private, emblemi di un sistema che da diversi secoli riconosce un valore eccezionale proprio al materiale ceramico greco e magnogreco. Contestualmente, però, all’interno delle collezioni sono stati individuati diversi oggetti falsificati che hanno comportato una nuova serie di domande: come distinguere gli originali dai falsi? Siamo in grado, come archeologi, di riconoscere un oggetto contraffatto? Come eseguire correttamente una perizia su un manufatto solo presumibilmente archeologico?
Prende avvio, così, un nuovo filone di indagine che contraddistingue il Progetto MemO.
Un percorso iniziato con l’International Winter School Anthropology of forgery. A multidisciplinary approach to the study of archaeological fakes, settimana di studi internazionale per l’analisi e la comprensione dei falsi archeologici, seguita da una seconda edizione Anthropology of forgery. Art Collecting, Authentication, and Innovative Tools for a Culture of Legality in Cultural Heritage (i cui atti sono previsti per la tarda primavera). La volontà di confronto internazionale prosegue con la Spring School online Pottery in Ancient and Contemporary World. Materials, Societies, Economies, (and Forgeries), dove le diverse società sono state messe in rapporto con le proprie produzioni ceramiche e quest’ultime con la nostra società attuale, in un sistema di attrazione, curiosità e collezionismo ancora molto diffuso.
- Iniziative didattiche ed incontri di formazione per i studenti e per i professionisti culturali
- Iniziative didattiche ed incontri di formazione per i studenti e per i professionisti culturali
- Iniziative didattiche ed incontri di formazione per i studenti e per i professionisti culturali
- Iniziative didattiche ed incontri di formazione per i studenti e per i professionisti culturali
Diversi sono stati i programmi didattici avviati in collaborazione con il Dipartimento di Diritto Privato e Critica del Diritto (Prof. Avv. Paolo Moro) al fine di formare in maniera multidisciplinare sia i futuri archeologi sia i futuri giuristi: da Fake on trial. Processo al falso d’arte antica a Diritto alla Bellezza. Percorso interdisciplinare per giuristi, professionisti culturali e collezionisti, quest’ultimo erogato come corso online, gratuito e fruibile da chiunque volesse approfondire il tema della tutela del patrimonio culturale in ottica trasversale per comprendere la fragilità dei nostri beni comuni.
L’attività di ricerca e di confronto internazionale è andata di pari passo con l’aggiornamento dell’offerta formativa per gli studenti e le studentesse dell’Università di Padova: dal 2018, infatti, è attivo il Laboratorio di Autenticazione dei Beni Archeologici e dal presente anno accademico 2021/2022 l’offerta didattica è stata aggiornata con l’introduzione di un nuovo insegnamento multidisciplinare dal titolo Authentication: concepts and methods.
Infine, un ulteriore tassello, nell’ottica dell’open science e dell’internazionalizzazione del sapere, risiede nell’avvio della rivista scientifica Authenticity Studies. International Journal of Archaeology and Art, fondata da Monica Salvadori, Monica Baggio, Luca Zamparo, Federica Toniolo, Andrea Tomezzoli, Marta Nezzo e edita dalla Padova University Press.
L’esposizione Argilla. Storie di vasi
All’interno di questa poliedrica cornice nasce la collaborazione con la Direzione Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo e con la sede vicentina delle Gallerie d’Italia.
Il percorso scientifico, didattico e divulgativo di durata triennale si inserisce nell’ambito delle attività dedicate alla valorizzazione della prestigiosa collezione di ceramiche greche e magnogreche di Intesa Sanpaolo, costituita da oltre cinquecento reperti, prodotti tra il VI e il III sec. a.C., provenienti da Ruvo di Puglia.
La prima tappa di questo viaggio nella storia delle produzioni ceramiche è l’esposizione Argilla. Storie di vasi, a cura di Monica Salvadori, Monica Baggio e Luca Zamparo, con la collaborazione di Federica Giacobello.
- Esposizione “Argilla. Storie di vasi”, Gallerie d’Italia, Palazzo Leoni Montanari – Photo Progetto MemO
- Esposizione “Argilla. Storie di vasi”, Gallerie d’Italia, Palazzo Leoni Montanari – Photo Progetto MemO
- Esposizione “Argilla. Storie di vasi”, Gallerie d’Italia, Palazzo Leoni Montanari – Photo Progetto MemO
Argilla. Storie di vasi vuole di indagare le modalità tecniche di realizzazione dei manufatti ceramici nel mondo greco antico, partendo dalla fase di estrazione dell’argilla per giungere al vaso finito, attraverso un percorso che ambisce a svelare alcuni segreti di questa produzione artistica e artigianale millenaria, i cui esiti continuano a suscitare un vivo interesse ancora ai nostri giorni.
Il percorso narrativo, caratterizzato per una decisa finalità didattica e una particolare attenzione ai pubblici, specialmente quelli di età scolare, si contraddistingue per un linguaggio semplice ma allo stesso tempo specifico, che intende fornire le basi di un lessico per la conoscenza della produzione ceramica greca e magnogreca, attraverso un’esperienza educativa che dal mondo antico giunge sino al mondo contemporaneo.
Grazie alla collaborazione fra le Galleria d’Italia – Palazzo Leoni Montanari e l’Università di Padova, l’esposizione è dotata di supporti audio, video e tattili per essere ampiamente inclusiva e accessibile, con l’obiettivo di ridurre, se non abbattere, le barriere culturali, motorie e sensoriali al fine di creare uno spazio condiviso e confortevole.
Argilla. Storie di vasi
Fino al 5 giugno 2022, Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari, Vicenza, Contrà S. Corona 25
Per maggiori informazioni su Argilla. Storie di vasi:
https://www.gallerieditalia.com/it/vicenza/ceramiche-attiche-e-magnogreche/
Il catalogo dell’esposizione è liberamente fruibile dal sito della Padova University Press:
https://www.padovauniversitypress.it/publications/9788869382734
OpenEdition vous propose de citer ce billet de la manière suivante :
Luca Zamparo (22 avril 2022). Il Progetto MemO e il percorso espositivo “Argilla. Storie di vasi”. CIAO Actualité des recherches sur la céramique italiote. Consulté le 15 novembre 2025 à l’adresse https://doi.org/10.58079/ms18










